Non parlo molto. Scrivo

Si cresce e si può crescere in modi diversi: poco alla volta o in un istante. Io sono cresciuta in un istante.
 
Oggi mi prudono le mani. Ho voglia di scrivere, da piccola era uno dei miei giochi preferiti.
Scrivevo ogni cosa mi passava per la mente, canzoni, barzellette, copioni di film immaginari, storie, fiabe , sogni.
L’importante era scrivere. Non avevo un diario segreto perché si sa, prima o poi, i diari segreti, smettono di essere segreti. Prima o poi qualcuno li trova, li legge e ti spoglia delle tue più personali emozioni.
Scrivevo dove mi capitava, pezzetti di carta stropicciati trovati qua e la per casa, sugli spazi lasciati in bianco dei volantini con le offerte della settimana del supermercato vicino casa, sulle buste con “la finestra” delle bollette di luce e gas.
E poi, dopo averli ripiegati più volte su se stessi li nascondevo in posti impensabili, talmente impossibili da non ricordare più io stessa quali fossero. Così, come se fossero pezzetti di un puzzle, così nessuno mai avrebbe potuto sbirciare nella mia vita e capire chi ero, come ero e cosa volevo. Una probabilità su un milione c’era, e ne ero consapevole: qualcuno avrebbe potuto trovare tutti i miei pezzetti dimenticati e ricostruire la mia persona, ma a quel tempo, mi andava bene correre il rischio.
Poi, ad un certo punto della mia vita ho smesso di scrivere, di ripiegare e di nascondere. Non so perché. Forse l’età, forse per noia, per la voglia di cambiare di fare altro. probabilmente perché cercavo di convincermi che forse sarei dovuta uscire allo scoperto, forse avrei dovuto lanciare per aria la pesante armatura con la quale mi presentavo al mondo ogni giorno e in ogni occasione. Timida, impacciata, un piccolo anatroccolo nero, o meglio un pulcino, come mi chiamava mamma.  Ma in realtà io il “carattere forte” ce l’avevo, ce l’ho sempre avuto e lei, SOLO lei, lo sapeva. E così che ho posato la penna del nostalgico scrittore ed ho iniziato a fare altro, molto altro. Ogni giorno idee nuove, voglia di fare, di viaggiare, di vedere e di fotografare. Immortalare momenti, dettagli, sorrisi, senza tecnica ma con passione, come se quello scatto racchiudesse il lungo lavoro di un pittore. Perché ogni scatto è autentico. Irripetibile.
Oggi sento il bisogno di “tornare alle mie origini” ma questa volta chi sono e cosa voglio ho deciso di pubblicarlo sul web.
 
Perché non ho più paura di niente e di nessuno,
perché voglio che le mie parole possano fare il giro del mondo
perché ciò che scrivo possa essere da stimolo per qualcuno
perché in fondo, non devo nascondermi da nulla
perché in fondo, non voglio nascondermi da nulla
perché i miei sogni ho voglia di raccontarli
perché le mie passioni ho voglia condividerle
 
perché questo è un modo come un altro per riempire la testa di altri pensieri e i ricordi, quelli belli e anche gli altri ricordi, quelli brutti, possano uscire dalla mia testa per restare indelebili e vivi solo nel mio cuore. Per sempre. Per te.